(PRIMANOTIZIE) CITTÀ DEL VATICANO, 9 MAGGIO – La fumata bianca è apparsa alle 18:07 dal comignolo della Cappella Sistina, tra due gabbiani in volo e l’emozione trattenuta dei 150mila fedeli radunati in Piazza San Pietro. Al quarto scrutinio e dopo appena due giorni di Conclave, il cardinale americano Robert Francis Prevost è stato eletto 267esimo Papa della Chiesa cattolica. Settantenne a settembre, agostiniano e missionario in Perù, ha scelto il nome di Leone XIV, in omaggio a Leone XIII, il Pontefice della Rerum Novarum e della dottrina sociale della Chiesa.
L’annuncio ufficiale del cardinale protodiacono Dominique Mamberti è arrivato alle 19:13 con il consueto Habemus Papam. Dieci minuti dopo, in lacrime, il nuovo Pontefice si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni: “La pace sia con tutti voi”, ha esordito, con voce commossa ma ferma. “Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e disarmante, che proviene da Dio, che ci ama tutti incondizionatamente.” Un messaggio che si è subito delineato come manifesto di pontificato: pace, giustizia, unità, ponti, missione.
Papa Leone XIV ha ricordato la voce di Francesco nell’ultima Urbi et Orbi, prima della sua scomparsa: “Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà”. Primo Pontefice della storia nato negli Stati Uniti, Prevost segna una svolta epocale per la Chiesa. Ha ottenuto un ampio consenso nel Collegio cardinalizio, unendo sensibilità diverse, da quelle sociali a quelle più tradizionali. Il quorum è stato superato rapidamente, a riprova di una scelta condivisa.
Subito sono arrivati i primi messaggi di congratulazioni. Donald Trump ha scritto su Truth: “Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost. È un onore sapere che è il primo Papa americano.” Dall’Europa, la premier Giorgia Meloni ha parlato di “un potente richiamo alla pace e alla responsabilità”, mentre il presidente Mattarella ha espresso “rispetto e speranza per un pontificato che raccoglie l’eredità di Papa Francesco”.
Nel suo primo discorso, Leone XIV ha salutato la sua ex diocesi di Chiclayo, in Perù: “Un popolo fedele ha condiviso la sua fede e la sua vita con me”, ha detto in spagnolo. Poi l’appello a “camminare insieme”, superare le divisioni, abbattere i muri attraverso il dialogo e la fraternità: “L’umanità ha bisogno della luce di Cristo, ponte tra Dio e il mondo”.
Il Pontefice ha anche affidato il suo pontificato alla Vergine Maria, nel giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Dopo la benedizione e l’indulgenza plenaria, a sorpresa in serata è tornato al Palazzo del Sant’Uffizio dove ha vissuto da prefetto del Dicastero per i Vescovi: ha salutato fedeli nel cortile e impartito una semplice benedizione.
Stamattina celebrerà la sua prima messa in Cappella Sistina con i cardinali. Domenica si affaccerà nuovamente per il Regina Coeli. Il suo pontificato si apre sotto il segno della continuità con Francesco, ma già si distingue per mitezza, discernimento e un forte spirito missionario. Il trono di Pietro non è più vacante: la Chiesa ha ritrovato il suo Pastore. (PRIMANOTIZIE)