(PRIMANOTIZIE) ROMA, 26 MAGGIO 2025 – “Il rischio di un’escalation esiste e va scongiurato”: così il ministro delle Imprese Adolfo Urso, intervistato da la Repubblica, interviene con toni di fermezza sullo scenario dei dazi tra Stati Uniti e Unione europea, sottolineando la necessità di cautela, responsabilità e unità di intenti.
Secondo Urso, un eventuale fallimento dei negoziati in corso tra le due sponde dell’Atlantico potrebbe generare “danni irreparabili ai sistemi economici dei due continenti”, aggravando ulteriormente un quadro internazionale già compromesso dalla guerra in corso in Europa. Ma, ammonisce il ministro, le conseguenze sarebbero anche politiche, con ripercussioni dirette sulla difesa comune.
“Serve un’intesa politica, prima ancora che commerciale” afferma Urso, ribadendo che il negoziato è nelle mani della Commissione europea, che ha il pieno sostegno dell’Italia. “L’azione bilaterale può contribuire a facilitarlo, come ha ben fatto sinora Giorgia Meloni, anche grazie al rapporto personale con Donald Trump” aggiunge.
Alla domanda se un accordo sui dazi al 10% possa rappresentare un punto di equilibrio, Urso risponde che si tratta di “un’indicazione sulla via da percorrere”, facendo riferimento all’intesa raggiunta in ambito bilaterale dalla Gran Bretagna. Tuttavia, chiarisce, “i termini del confronto sono più ampi e non possono ridursi a una quota”: si tratta anche di normative, sicurezza, catene di approvvigionamento e politica industriale europea, che andrà riformata senza infingimenti.
Sul fronte interno, Urso conferma che il governo ha già previsto la riprogrammazione dei fondi del PNRR e della Coesione, e sta orientando anche le risorse del Fondo sociale per il clima a sostegno delle imprese. “Pensiamo di arrivare a 25 miliardi in più per il sistema produttivo”, annuncia. E conclude: “Quando avremo contezza dei dazi definitivi per settore, svilupperemo un’azione compensativa mirata ed efficace”. (PRIMANOTIZIE)